A quasi un anno dall’entrata in vigore della Direttiva Gabrielli per la sicurezza delle manifestazioni, i tanto temuti effetti negativi iniziano a presentarsi.
I presagi di fine estate 2017 sono stati confermati nella primavera di quest’anno per molte Pro loco, che arrancano di fronte ai sempre maggiori esborsi di denaro. È recente la notizia* della cancellazione di diverse sagre sul territorio umbro, veneto e piemontese. E non solo.
In Italia gli eventi a rischio sono circa 30mila.
Due i motivi principali:
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i costi esorbitanti delle misure di sicurezza per l’organizzazione delle sagre e manifestazioni
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l’innalzamento delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico e per le affissioni pubblicitarie previste
Bando alla sicurezza?
È davvero il caso di parlare di un eccesso di sicurezza? Non propriamente.
La Circolare Gabrielli, attenuata da quella Morcone di cui abbiamo parlato in questo articolo, è nata per permettere ai partecipanti di assistere agli eventi in sicurezza e serenità e per configurare una chiara suddivisione di compiti e responsabilità.
Ogni ente ha uno specifico raggio d’azione e delle aree in cui operare.
Al Comune spettano i compiti di:
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individuare la capienza delle aree delle manifestazioni e gli spazi di soccorso
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emettere i provvedimenti di divieto di vendita di alcolici e di bevande in vetro e lattine, "che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità"
Gli Organizzatori degli eventi devono:
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"regolare e monitorare gli accessi" con "sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi di ingresso fino all'esaurimento della capacità ricettiva" e prevedere new jersey per la sicurezza
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prevedere percorsi separati di accesso e deflusso del pubblico, con indicazione dei varchi
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fornire assistenza al pubblico mediante personale preparato
Ai Vigili del fuoco sono deputati i piani di emergenza e antincendio; concerne alla Sanità la responsabilità dell'emergenza e dell'urgenza sanitaria e alla Questura lo "sviluppo di una mirata attività informativa per valutare una eventuale minaccia".
La Prefettura:
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è responsabile dei sopralluoghi per la verifica della sussistenza dei dispositivi di safety previsti dalla circolare e l'individuazione delle cosiddette vulnerabilità
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deve presiedere il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica "per la vigilanza attiva nelle aree urbane".
Infine, le Forze dell'ordine dovranno:
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"mappare la videosorveglianza al fine di collegarla con la sala operativa"
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svolgere un’intensa "attività di prevenzione" sul territorio
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svolgere "controlli e bonifiche" nei luoghi in cui possono "essere celate insidie"
Appare chiaro che l’effort richiesto sia elevato, ma assolutamente necessario.
Sagre e eventi di piccola entità sono a rischio?
Rispondere di sì sarebbe avventato, ma risulta chiaro che Comuni, Pro Loco e piccole associazioni spesso non sono in grado di sobbarcarsi tutte le spese che queste norme richiedono.
Il Decreto Gabrielli, con il nobile intento di regolare e mettere in sicurezza i grandi eventi, falcia però le gambe a tutti quei piccoli eventi che animano borghi, città e paesi e che sono fonte di introito per i Comuni.
Proprio per questo si stanno alzando le voci consiliari che stanno portando la questione, nuovamente, sul tavolo della Regioni con un doppio binario di dialogo: da un lato ridimensionare le spese per la sicurezza, dall’altro revisionare i parametri utilizzati per le analisi di rischio previste dalla circolare Morcone.
Staremo a vedere.
*fonti: